La variante del Covid chiamata Omicron che abbiamo, purtroppo, imparato a conoscere raggiunge anche i luoghi più “estremi” della Terra come l’Antartide. Registrati, infatti, alcuni casi di positività alla variante nata in Sud Africa.
La variante Covid Omicron raggiunge l’Antartide
Che a contagiosità della variante Omicron sia superiore ai valori che fino ad ora erano stati registrati dai medici, era chiaro fin da subito. Addirittura in un luogo lontano come l’Antartide, posto che sale alla ribalta delle cronache mondiale per ricordarci come il riscaldamento globale stia creando enormi danni a tutto il nostro mondo, è stato colpito da un focolaio nato presso la base di ricerca belga Princess Elisabeth Antarctica.
In realtà, il termine “raggiungere” non è corretto. Sono stati gli studiosi belgi, loro malgrado, a portare la variante Omicron al Polo Sud. Alla partenza per la spedizione, infatti, la squadra aveva superato con esito negativo i vari test anti-Covid ma superato il tempo di incubazione, il virus è apparso ed ha positivizzato il primo caso nella giornata del 14 dicembre.
Come stanno gli studiosi?
L’alta contagiosità della variante Omicron ha poi fatto il resto andando ad “infettare” circa 2/3 degli studiosi presenti nella base di ricerca per un totale di 16 positivi. Purtroppo, la variante ha facilmente superato i rigidi protocolli vigenti, cui sono sottoposti gli studiosi nella base polare.
Joseph Cheek della International Polar Foundation, intervistato dalla Bbc, ha voluto rassicurare tutti sulle condizioni di salute dei ricercatori: “la situazione non è drammatica“. Tutto il personale presente nella base polare ha completato il ciclo vaccinale ed è soprattutto seguito da due medici.
Le difficoltà della quarantena
La quarantena, però, ha fatto emergere non pochi problemi organizzativi così come ammesso dallo stesso Cheek ma ciò nonostante “non ha avuto un particolare impatto sul lavoro in generale“. In questo momento, nessuno dei ricercatori ha voluto fare ritorno a casa nonostante sia stato messo a disposizione di tutti loro un volo per il 12 gennaio. Attualmente, la stazione Pricess Elisabeth ha bloccato ogni arrivo per i prossimi giorni in via precauzionale.
Il Covid al Polo Sud
Gestita dalla International Polar Foundation, sin dal 2009, la presenza del virus nella base con bandiera belga non è un caso isolato. Il Covid in Antartide, non esisteva ancora la variante Omicron, c’è già stato. A dicembre 2020 fecero scalpore i 36 positivi al coronavirus (26 membri dell’esercito e 10 addetti alla manutenzione) presso la base di ricerca cilena Bernardo O’Higgins.