Si è concluso domenica 13 giugno il G7 svoltosi in Cornovaglia nel quale i grandi del mondo hanno dibattuto di Covid, ambiente e diritti umani
Lotta al Covid, obiettivi dell’agenda 2030, nuovi rapporti con la Cina: sono questi i grandi temi sui quali i grandi del mondo si sono confrontati in occasione del G7 svoltosi lo scorso week en a Carbis Bay, in Cornovaglia. Il primo G7 in tempi di pandemia (l’appuntamento del 2020 che doveva tenersi negli USA fu cancellato) che ha rivisto i rappresentanti di Canada, Stati Uniti, Germania, Italia, Regno Unito, Francia e Giappone nuovamente riuniti allo stesso tavolo insieme alle alte cariche dell’Unione europea.
Come ha dichiarato il presidente americano Joe Biden, il G7 “ha incanalato tutte le nostre forze diplomatiche, economiche e scientifiche per debellare definitivamente il Covid“. Tutti i leader hanno concordato sulla necessità di vaccinare quante più persone possibile nel minor tempo possibile per debellare il Covid entro il 2022. A questo scopo i Paesi membri del G7 hanno promesso la fornitura di 2 miliardi di vaccini da destinare ai Paesi poveri, un miliardo in più di quelli già promessi. 500 milioni di vaccini arriveranno dagli Stati Uniti, 100 milioni dal Regno Unito mentre i restanti saranno messi a disposizione dai restanti Paesi.
I cambiamenti climatici e la decarbonizzazione sono stati altri importanti argomenti nelle discussioni del G7 in Cornovaglia. La questione clima è sempre presente in vertici come questo soprattutto in vista degli obiettivi dell’Agenda 2030 e 2050. “Affrontare il cambiamento climatico ora è una sfida politica e di comunicazione tanto quanto una sfida scientifica o tecnologica. Abbiamo la capacità di affrontare la sfida, ma serve la volontà globale di farlo” ha affermato l’ambientalista David Attenborough in apertura dei lavori. Per questo motivo si è deciso di aumentare il fondo a sostegno dei Paesi poveri per la riduzione delle emissioni di CO2. Secondo accordi stipulati nel 2009 il fondo doveva ammontare a 100 miliardi di dollari l’anno ma secondo le associazioni ambientaliste tale cifra non sarebbe mai stata raggiunta. Ad ogni modo, i leader si sono impegnati a finanziare solo fonti di energia alternative per avviare una nuova “rivoluzione industriale verde” come l’ha definita Boris Johnson.
L’atto più importante del vertice, però, ha riguardato il capitolo delle relazioni internazionali. Per la prima volta un G7 ha chiesto a un Paese come la Cina di rispettare i diritti umani con particolare riferimento alla regione dello Xinjiang, a Hong Kong e Taiwan. I leader partecipanti hanno, poi, chiesto all’Organizzazione mondiale della Sanità una nuova indagine al fine di stabilire definitivamente l’origine del Covid 19. Nell’ambito di questo documento, l’Italia, ha affermato il presidente del Consiglio Mario Draghi, rivedrà gli accordi con la Cina stipulati nel 2019, durante il primo governo Conte.
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