Categorie: Culture

IL BIKE SHARING PER BAMBINI

Mercoledì è stato attivato P'tit Vélib', un nuovo sistema di bike sharing pensato per i piccoli ciclisti.

Francia e biciclette, ma il Tour non c’entra niente. Parliamo di Vélib’, il sistema di bike sharing della capitale francese operativo dal 2007. La novità è che, oltre alle 14mila biciclette già assicurate dalle 1.230 stazioni funzionanti, da mercoledì è disponibile un sistema di bike sharing pensato su misura per i bambini: il P’tit Vélib’, una novità a livello mondiale.
Le 300 biciclette messe a disposizione dei cittadini dai 2 ai 10 anni sono localizzate in 5 punti differenti della città, nei pressi di parchi e zone a traffico limitato. L’idea è nata quando si è preso atto del fatto che circa la metà dei piccoli parigini impara ad andare in bicicletta nella periferia della capitale, per ovvi motivi di traffico e spazio. L’obiettivo è quello di sensibilizzare i bambini ad una mobilità differente, ma allo stesso tempo sicura (è previsto un casco per i piccoli ciclisti).
P’tit Velib’ non prevede una sola tipologia di bicicletta. I modelli sono ben 4, e variano a seconda dell’età, quindi delle capacità e delle esigenze. Si parte da una bicicletta senza pedali, ideale per familiarizzare con il mezzo, fino ad un modello molto simile a quello degli adulti. I prezzi variano: 4-6 euro ogni ora, 12 euro l’intera giornata; cifre più significative – ma comprensibili – rispetto all’abbonamento annuale Vélib’ adulti, che costa 29 euro.
Il sistema di bike sharing della capitale francese è il più importante riferimento in Europa per la mobilità sostenibile. Vélib’, parola che nasce dall’unione di vélo (bicicletta) e liberté (libertà), è il terzo sistema di bike sharing al mondo (primi due posti alla Cina). La prima mezz’ora di utilizzo è gratuita, dopodiché sono previste tariffe che aumentano progressivamente. La sua buona riuscita ha stimolato progetti simili anche in altre capitali, come Londra.
Eugenio D'Alessio

Napoli, luglio '87: due mesi prima gli Azzurri vincono lo scudetto, lui arriva in ritardo. Una laurea in Storia contemporanea, ma scopre che la Storia non si ripete. Poi redazioni, blog, libri, ciclismo, molti aerei, un viaggio di 10mila km in camper in capo al mondo. Per dimenticare quel ritardo, sta provando di tutto.

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