Il 3 settembre è stata una giornata di straordinaria partecipazione civile e sociale. In tutte le principali città italiane, le manifestazioni hanno visto la presenza attiva e coraggiosa di tante persone con disabilità, che hanno deciso di scendere in strada per ribadire i propri diritti, chiedere inclusione reale e dare forza all’appello lanciato in questi giorni dal Disabilità Pride.
La manifestazione a Napoli
A Napoli, il corteo ha attraversato le vie del centro fino a raggiungere piazza Plebiscito, cuore simbolico della città. Centinaia di persone, accompagnate da famiglie, associazioni e attivisti, hanno riempito la piazza di voci, striscioni e colori. Il messaggio è stato chiaro: non si tratta solo di rivendicare spazi accessibili, ma di affermare un modello di società in cui nessuno sia lasciato indietro.
Parallelamente, a Roma, le Associazioni del Pride hanno dato vita a una grande manifestazione con partenza dalla Piramide. Un corteo vivace, eterogeneo e determinato ha sfilato per le vie della capitale, unendo persone con disabilità, volontari e cittadini solidali. L’energia condivisa e la forte adesione hanno dimostrato che il tema della disabilità non riguarda soltanto chi la vive direttamente, ma l’intera collettività.
L’appello di Osvaldo Barba, portavoce di Movimento Disabili per la Pace
Osvaldo Barba portavoce di Movimento Disabili per la Pace ha dichiarato: “Viviamo la disperazione delle persone con disabilità che non hanno spesso neanche la possibilità di scappare sotto le bombe a Gaza. Pace subito“
L’appello del Disabilità Pride, raccolto in queste giornate di mobilitazione, è un invito concreto a istituzioni e società civile: abbattere le barriere architettoniche e culturali, garantire pari opportunità lavorative, rafforzare i servizi di assistenza e promuovere una reale inclusione scolastica. Non si tratta solo di diritti fondamentali, ma di dignità e di futuro.
Le manifestazioni del 3 settembre hanno quindi rappresentato un passo importante. Non un punto di arrivo, ma l’inizio di un percorso condiviso che mira a rendere l’Italia un Paese più giusto e inclusivo, dove la diversità non sia ostacolo ma valore.
























