I quartieri che si snodano intorno agli scali ferroviari in ogni città, non solo d'Italia, hanno insito un tasso di pericolosità e criminalità più alto della media
Due ragazzi, mentre passeggiano nei dintorni della Stazione Centrale, vengono avvicinati da un gruppo di persone che insistentemente proponevano l’acquisto di telefonini e tablet.
Al netto e fermo rifiuto dei due, ben consapevoli di essere vittime della truffa del cosiddetto ”pacco”, venivano entrambi spintonati e poi aggrediti con calci e pugni. Le vittime, riuscite a divincolarsi dagli aggressori, incrociavano più avanti una pattuglia di Agenti e, fornendo una dettagliata descrizione degli aggressori, facevano sì che pochi istanti dopo si individuassero due persone che venivano fermate e accompagnate presso gli uffici della municipale.
I due ragazzi, invece, venivano accompagnati presso un spedale dove venivano refertati con una prognosi di 10 giorni.
Sembra uno dei racconti della ‘Napoli di Bellavista’. Il pacco doppio pacco e contropaccotto che ispirò il grande e mai troppo rimpianto Nanni Loy, invece no: è cronaca, si pura e semplice cronaca degli ultimi giorni che prendiamo e mutuiamo da un comunicato della polizia municipale di Napoli.
Sia chiaro, tutti quartieri che si snodano intorno agli scali ferroviari in ogni città, non solo d’Italia, hanno insito un tasso di pericolosità e criminalità più alto della media ma abbiamo voluto segnalare la notizia per un fatto importante che ci preme sottolineare: la violenza. Esattamente la violenza. I ragazzi, loro malgrado, protagonisti della vicenda non sono più l’oggetto oleografico della “furbizia” del lestofante di turno ma sono oggetto di un atto di vera e propria violenza fisica, percosse, che ci fa capire come anche quella che una volta poteva essere guardata come estrema “arte di arrangiarsi” abbia acquisito, invece ora, l’aspetto non solo odioso del raggiro ma cruento della violenza pura.
Questo non può che portare alla conclusione che questi atti non sono accettabili e non possono non essere che perseguiti fortemente e che l’appoggio alle forze dell’ordine che s’impegnano a debellarle non è solo un momento di vigilanza del territorio ma un vero e proprio atto d’amore verso la città.
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