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Il primo rapporto sulla filiera della sicurezza in Italia

Calamità naturali, azioni criminali e/o terroristiche, incidenti su infrastrutture critiche: sono esempi di situazioni emergenziali in cui l’uso dell’enorme quantità di dati disponibili provenienti da sensori o altre fonti può dare risposte capaci di produrre benefici concreti per la salvaguardia della sicurezza pubblica, incrementando l’efficacia degli interventi ed il livello di sicurezza percepita dai cittadini.

Aumenta infatti sempre di più il numero di persone che percepiscono una forte sensazione di insicurezza. Secondo il 1° Rapporto sulla filiera della sicurezza in Italia realizzato dal Censis con Federsicurezza, il 31,9% delle famiglie italiane percepisce il rischio di criminalità nella zona in cui vive. Le percentuali più alte si registrano al Centro (35,9%) e al Nord-Ovest (33%), ma soprattutto nelle aree metropolitane (50,8%), dove si sente insicuro un cittadino su due. La criminalità continua ad essere ritenuta un problema grave per il Paese, segnalato dal 21,5% degli italiani, al quarto posto dopo la mancanza di lavoro, l’evasione fiscale e le tasse eccessive.

Come utilizzare quindi i dati per migliorare la sicurezza reale e percepita? Grazie a strumenti di Business intelligence e di Predictive analytics, capaci di qualificare, incrociare ed elaborare i dati esistenti per delineare previsioni attendibili, oggi le organizzazioni che gestiscono servizi di pronto intervento, quali emergenza sanitaria, vigili del fuoco, forze dell’ordine e Protezione Civile, possono percepire in anticipo eventi che potrebbero verificarsi. Intergraph Business Intelligence per la sicurezza pubblica, per esempio, il sistema studiato da Hexagon Safety & Infrastructure, società leader specializzata in soluzioni tecnologiche per la sicurezza e la protezione di infrastrutture critiche, comprende una serie di soluzioni che aiutano a individuare, monitorare e analizzare enormi quantità di dati sulla sicurezza pubblica, per facilitare una migliore pianificazione e implementazione delle risorse da parte delle forze di soccorso.

Si tratta di software che permettono di confrontare situazioni attuali e passate per determinare relazioni e tendenze. I supervisori e il personale di comando possono eseguire misurazioni e monitoraggio delle prestazioni in tempo reale tramite dashboard intuitivi – commenta Angelo Gazzoni, country manager Italy Hexagon Safety & Infrastructure – Sfruttando l’enorme archivio di dati storici e mettendolo a confronto con i dati raccolti in tempo reale, le organizzazioni possono utilizzare le informazioni che ne scaturiscono per prendere decisioni strategiche sui tempi e le modalità di intervento. Il risultato sarà quello di ottenere una maggiore Situational Awareness, ovvero la capacità più puntuale di avere una visione chiara e dettagliata della situazione in corso e di prevedere la sua evoluzione, prendendo rapidamente le decisioni più adeguate sulle modalità d’azione”.

A fronte di ciò, per giungere e operare in una situazione ottimale, le organizzazioni hanno la necessità di valorizzare il patrimonio informativo, contenuto negli archivi storici dei loro sistemi, integrandolo con i dati di evento real time. Spesso, infatti, succede che i dati storici siano poco comprensibili perché inseriti in database dalla struttura complessa o in sistemi che non comunicano tra loro o in sistemi che hanno reportistiche poco efficienti. A tal proposito, esistono piattaforme, come Intergraph InSight Reporting, capaci di creare e condividere rapidamente report e dashboard interattivi, migliorando la comunicazione condivisa, aumentando la capacità analitica delle forze di sicurezza in modo sensibile grazie a facili strumenti di visualizzazione fruibili anche su dispositivi mobili dal teatro d’azione.

La Predictive analytics per la prevenzione di crimini e incidenti

Tra le strategie d’azione volte a supportare le operazioni delle forze dell’ordine nella prevenzione di incidenti e nella lotta al crimine, l’analisi predittiva dei dati risulta essere quella più efficace. Grazie ad un software georiferito, è possibile, per esempio, prevedere meccanismi che conducono ad un crimine attraverso l’utilizzo di indici di frequenza relativi a fattori tipici di alcuni contesti sociali (ad esempio incidenza scippi, furti d’auto per rapina, ecc) che elaborano indicazioni statistiche sul dove e il quando un crimine possa di nuovo accadere, con una probabilità molto alta.

Le diverse piattaforme informatiche e software di ultima generazione, progettati per le analisi predittive nell’ambito della business intelligence, permettono, quindi, di acquisire una visione accurata della situazione attuale, di individuare scenari futuri e di favorire e suggerire decisioni efficaci per ottenere risultati tangibili. E’ il caso di Intergaph Insight Expolorer, un’applicazione di mappatura e analisi del crimine self-service basata sul web per le forze dell’ordine. Consente agli analisti di cercare e interpretare grandi volumi di dati non strutturati e strutturati relativi a crimini, incidenti e operazioni, per prendere decisioni più consapevoli; accelera il processo investigativo, ottimizzando l’uso delle risorse e permettendo ai soggetti competenti di focalizzarsi su compiti e attività più complicate.

Col diffondersi delle tecnologie di Machine Learning e la potenza computazionale fornita dal cloud che permette analisi di grandi moli di dati in tempo reale, sarà possibile rendere sempre più efficaci questi modelli previsivi ed analitici – continua Angelo Gazzoni. – Grazie alla spinta di queste tecnologie, già oggi disponibili nelle soluzioni di business intelligence di Hexagon, sarà possibile rendere più efficiente l’utilizzo delle risorse disponibili (uomini e mezzi) gestendo in modo più preciso le priorità e fornendo elementi utili all’identificazione e cattura di criminali e/o alla riduzione delle conseguenze dovute ad un atto criminale, un evento naturale o catastrofico”.

Paolo Rogno

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