Categorie: Mondi

Libia, 115.000 alunni senza scuola per colpa del conflitto

L'escalation delle ostilità a Tripoli e nei dintorni ha conseguenze devastanti sull'istruzione dei bambini libici.

L’escalation delle ostilità a Tripoli e nei dintorni ha conseguenze devastanti sull’istruzione dei bambini libici: con 5 scuole distrutte e 210 chiuse, sono oltre 115.000 i bambini in Libia esclusi dal diritto all’istruzione nelle aree di Ain-Zara, Abu Salim e Soug al Juma’aa.
Il 3 gennaio ben 4 scuole sono state colpite a Soug al Jum’aa, a est di Tripoli, con danni considerevoli e un impatto su circa 3.000 alunni.

Libia: i commenti dell’UNICEF
Questi attacchi contro le infrastrutture scolastiche e l’insicurezza generale, a Tripoli e nei dintorni, mettono ogni giorno a rischio la vita dei bambini solo per il fatto di andare a scuola.
Nessun genitore dovrebbe mai scegliere fra l’istruzione dei suoi figli e la loro sicurezza. Anziché ambienti protetti in cui studiare e crescere, le scuole a Tripoli sono diventate luoghi di terrore.

I bambini che non frequentano più la scuola sono esposti a un maggiore rischio di rimanere vittime di violenze e arruolamenti nei combattimenti.

Il diritto all’istruzione
L’istruzione è diritto fondamentale di ogni singolo bambino – anche nelle aree colpite da conflitti. Gli attacchi contro le scuole sono una gravissima violazione dei diritti dell’infanzia, del diritto internazionale umanitario e dei diritti umani in generale.
Privare i bambini dell’opportunità di studiare ha un impatto devastante sul loro benessere e sul loro avvenire.
L’UNICEF chiede a tutte le parti del conflitto in Libia di proteggere sempre i bambini, di cessare gli attacchi contro le scuole e di astenersi da violenze indiscriminati contro la popolazione e le infrastrutture civili.

Gianfilippo Neri

Non è il caso di spendere tante parole per descrivermi, un solo aggettivo: passione. Per quello che faccio, per come lo faccio. La scrittura giornalistica è su tutto quello che più mi appassiona, appunto. Per il resto: Napoli, il Napoli un po' di buona cucina e ... non mettiamo limiti, ci conosceremo un po' per volta.

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Gianfilippo Neri

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