A spingere il fatturato industriale è l’alimentare che fa registrare il maggiore tasso di crescita con un balzo record del 3,4% rispetto allo scorso anno, in controtendenza al dato generale, che fa ben sperare per le festività di Natale con le spese a tavola che rappresentano la principale componente del budget delle famiglie. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare i dati Istat sulla fatturato dell’industria ad ottobre 2016 che riguarda i prodotti arrivati sugli scaffali per le feste di fine anno.
A sostenere la crescita è infatti l’andamento della domanda sia in Italia che all’estero. L’agroalimentare con regali enogastronomici, pranzi e cenoni è quest’anno la voce più pesante del budget che le famiglie italiane destinano alle feste di fine anno, con una spesa complessiva per imbandire le tavole del Natale e del Capodanno di 4,4 miliardi di euro, il 2% in più dello scorso anno, secondo l’analisi della Coldiretti.
Lo spumante si conferma come il prodotto immancabile delle feste per quasi nove italiani su dieci (89%) a pari merito con la frutta locale di stagione, ma è sorprendente che sia seguito a ruota dalle lenticchie (88%) che beneficiano delle tendenze salutistiche, dalla solidarietà con le aree terremotate dove le coltivano e forse anche perché in un periodo di crisi sono chiamate a portar fortuna secondo antichi credenze, secondo l’analisi della Coldiretti/Ixè dalla quale si evidenza il sorpasso sul panettone che con il 75% batte di misura nelle preferenze il pandoro fermo al 72%, la stessa percentuale del cotechino.
Si abbandonano infatti le mode esterofile del passato con il 9% di italiani che si permetteranno le ostriche, l’11% lo champagne e il 56% il salmone, presente con però una forte presenza del pesce locale a partire da vongole e alici per le quali si assiste ad una vera riscossa sulle tavole.
Ma è record storico per il Made in Italy alimentare anche sulle tavole delle festività di tutto il mondo con l’export di vini, spumanti, grappa e liquori, panettoni, formaggi, salumi ma anche caviale Made in Italy che solo per il periodo di Natale raggiunge i 3,2 miliardi di euro, in aumento del 3%, sulla base delle proiezioni relative al mese di dicembre 2016 su dati commercio estero dell’Istat. La spesa alimentare è uno speciale indicatore dello stato dell’economia nazionale poiché si tratta della principale voce del budget delle famiglie italiane dopo l’abitazione.
Il cambiamento deve ora trasferirsi alle imprese agricole con una adeguata remunerazione dei prodotti che in molti casi s trovano tuttora al di sotto dei costi di produzione.
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