Categorie: Mondi

Tusk fa il punto sulla politica migratoria dell’UE

La “politica in tema migratorio” della UE è molto discussa da più parti. Chi la ritiene troppo debole, chi troppo permissiva, chi un esercizio di scaricabarile. Ora Donald Tusk, presidente del Consiglio Europeo traccia un bilancio rivolgendosi alle altre autorità comunitarie ed ai Paesi Membri. 

Ve la proponiamo interamente (anche se un po’ lunga) questa esternazione proprio per evitare giudizi di valore mediati e permettervi – nel pieno rispetto del lettore, come sempre- di attingere direttamente alle parole pronunciate da chi ha responsabilità politiche transnazionali ben precise.

A settembre abbiamo creato una strategia globale su come affrontare la crisi migratoria, ma la sua attuazione è ancora in ritardo. Abbiamo bisogno di accelerare su tutti i fronti, compresa la protezione delle frontiere esterne dell’Unione europea. Il nostro obiettivo è chiaro: dobbiamo riprendere il controllo sulle nostre frontiere esterne per arginare i flussi migratori e di preservare Schengen. È per questo che nel nostro riunione di ottobre abbiamo messo la questione di cui sopra in cima alla nostra agenda e ha chiesto alla Commissione di presentare proposte volte a rafforzare il mandato di Frontex e migliorare la gestione delle frontiere esterne dell’Unione europea. Il nostro incontro sarà la prima occasione per reagire al pacchetto della Commissione a questo riguardo.

Oltre il dibattito sulle soluzioni future, dobbiamo gestire la crisi in corso con gli strumenti che abbiamo in mano. Frontex ha bisogno di essere in grado di effettuare controlli di tutte le banche dati pertinenti, compresi i controlli di sicurezza, sia esso il SIS o Europol. In risposta alla richiesta del governo greco per l’assistenza, sotto forma di una squadra di intervento rapido alle frontiere, gli Stati membri e le istituzioni dell’UE dovranno fare tutto quanto in loro potere per aiutare la Grecia in questo compito impegnativo. La sicurezza delle frontiere esterne dell’UE è stato finora troppo basso, con solo il 20% dei rifugiati e dei migranti intercettati al raggiungimento le coste del Mediterraneo orientale.
La protezione delle nostre frontiere esterne non è destinato a spaventare coloro che fuggono guerre o persecuzioni. Europa è una comunità di libertà e sarà sempre offrire rifugio a coloro in pericolo.
Il dibattito sulla migrazione seguirà il nostro tradizionale scambio con il presidente del Parlamento europeo.
Durante la cena si discuterà la questione del Regno Unito, per vedere se siamo in grado di aprire la strada ad un accordo nel mese di febbraio. Come ho precisato nella mia lettera, abbiamo raggiunto progressi significativi nei negoziati; tuttavia siamo ancora lontani da un accordo su diversi temi. Questo Giovedi noi dovrà concentrarsi in particolare su quelli più controversi. La posta in gioco è così alta che non possiamo sfuggire un serio dibattito senza tabù.
Riprenderemo il nostro Consiglio europeo Venerdì mattina con una discussione approfondita sul seguito dato alla relazione Cinque presidenti sull’Unione economica e monetaria. Non c’è tempo per l’autocompiacimento nella riforma della zona euro. Abbiamo bisogno di rafforzare ulteriormente l’Unione bancaria e migliorare la governance economica. Il presidente della BCE si uniranno a noi per la discussione.
Ci sarà anche adottare delle conclusioni per il mercato interno, sull’energia e il cambiamento climatico. In seguito, si discuterà di lotta al terrorismo. L’accento deve essere posto su una migliore condivisione delle informazioni che con le nostre autorità possono fare pieno uso delle informazioni disponibili nella lotta contro la minaccia terroristica. Finiremo attraverso l’adozione di conclusioni sulla Siria.
Infine, vorrei anche cogliere l’occasione per informarvi che ho chiesto alla Presidenza di mettere all’ordine del giorno del COREPER il prossimo Venerdì la proposta di rinnovare le sanzioni nei confronti della Russia per altri sei mesi. Questa sarà la diretta conseguenza della conclusione del Consiglio europeo di marzo, secondo la quale la durata delle misure restrittive nei confronti della Federazione russa dovrebbe essere chiaramente legata alla completa attuazione degli accordi di Minsk “.
Mario Tortoriello

Cerco di unire la passione per la scrittura e la comunicazione con l'impegno sociale ed attività nel terzo settore. In tasca la mia laurea in Scienze Politiche alla Federico II. Appassionato di fumetti, videogiochi e cinema di genere. Tifosissimo del Napoli e appassionato di calcio e sport. Cinque Colonne è per me una grande palestra per apprendere e praticare ogni giorno questo meraviglioso mestiere.

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Mario Tortoriello

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