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Smart working e new normal: ripartire cogliendo le nuove opportunità

L’importanza di dare continuità al lavoro attraverso strumenti tecnologici innovativi. Ma da soli bastano?

Smart working e new normal

Smart working e new normal sono stati i temi di Verso la nuova normalità: dalla Business Continuity al Business as usual, la diretta streaming organizzata da Digital360 in collaborazione con Citrix. La diretta, ricca di spunti e riflessioni, ha affrontato il tema legato alle esperienze maturate nel periodo di lockdown per far fronte alla new normal, ossia al nuovo futuro.

Nel corso dell’incontro, moderato dal direttore Mariateresa della Mura, sono state analizzate da Emanuele Madini, Smart Working & HR Transformation Practice Leader at P4I le evidenze emerse dopo 3 mesi di Smart working. I risultati riportati dalla survey presentata, mostrano che il lavoro da casa ha soddisfatto pienamente non solo le aziende, ma anche i dipendenti. Le evidenze del sondaggio infatti, hanno palesato una maggiore efficienza dell’attività produttiva, ma anche una maggiore responsabilità da parte dei dipendenti nella gestione della propria attività lavorativa quotidiana. I dipendenti hanno dimostrato una forte propensione all’utilizzo di sistemi tecnologicamente innovativi non solo per la gestione del lavoro, ma anche per mantenere costante nel tempo il contatto con i colleghi.

Minacce allo Smart Working

Ma non è oro tutto quello che luccica. Emanuele Madini infatti sottolinea l’esigenza da parte delle aziende e del Governo, di non relegare l’esperienza positiva dello Smart working ad una misura emergenziale. Il rischio infatti, è proprio quello di vanificare il percorso virtuoso e innovativo intrapreso, seppur forzatamente perché legato alla contingenza.

Passato il periodo di crisi stringente, non bisogna tornare alle vecchie abitudini, ma orientarsi culturalmente alla new normal. Bisogna continuare ad invogliate le persone ad utilizzare gli strumenti digitali anche attraverso test che ne identifichino le reali attitudini. Inoltre, bisogna prevedere corsi di formazione orientati all’alfabetizzazione digitale dove questa è carente. La minaccia concreta, è che le aziende riducano il livello di engagement dei collaboratori, e che non intraprendano una reale rivoluzione culturale e dei modelli di leadership.

Il che sarebbe davvero un peccato come dimostra l’Istat. Recentissimi dati Istat hanno evidenziato che nel periodo di lockdown tutte le aziende (90%), comprese le medie (73%) e le piccole (37,2%) hanno adottato la modalità smart working per i propri dipendi con ottimi risultati.

La necessità di mantenere alto l’engagement delle persone quindi è un elemento cruciale, ed un’ azienda è agile solo se le persone sono motivate. Questo significa che, anche se le aziende si doteranno di tecnologie digitali, non saranno comunque innovative e agili se non si proietteranno alla trasformazione della propria cultura aziendale e di leadership. 

Accompagnare le aziende verso la new normal

Secondo Massimiliano Grassi, Marketing Manager di Citrix, durante il lockdown non tutte le aziendehanno risposto all’emergenza nello stesso modo. Ci sono state infatti società che hanno fronteggiato la crisi senza grossi problemi, perché già utilizzavano strumenti tecnologici innovativi. Altre aziende invece, hanno agito all’emergenza in modo tattico. A queste ultime si rivolgono società come Citrix che hanno accompagnato le aziende poco equipaggiate tecnologicamente verso il new normal e la trasformazione digitale.

Tra le tante soluzioni per la Business Continuity, Citrix ha illustrato l’efficacia del Virtul Desktop nella gestione del lavoro quotidiano dei dipendenti in Smart Working. La soluzione,consente di avere sul desktop tutti gli applicativi aziendali usati dall’utente, utilizzando esclusivamente il proprio browser. Memo, impegni, file personali, corsi di formazione e applicativi possono essere gestiti dall’utente senza inserire user e psw e senza installare alcuna app sul proprio PC.  La soluzione in modalità desktop virtuale consente di avere tutto a disposizione in totale sicurezza. 

Come ha sottolineato Massimiliano Grassi, dopo l’esperienza del lockdown le aziende si stanno aprendo al digitale e chiedono supporto. Tuttavia è molto alto il rischio di vanificare gli sforzi fatti fino a questo momento. Molte aziende infatti continuano a trasformarsi e a richiedere supporto solo difronte ad un’emergenza, senza sviluppare la cultura della pianificazione e della strutturazione interna.

Infine, è stata sottolineata più volte la necessità di muoversi all’interno di un intero ecosistema per rendere veramente efficace il cammino verso il new normal. Una concreta trasformazione infatti, può avvenire unicamente se prendono parte attiva al processo di confronto tutte le forze in campo comprese le università, i ministeri, le aziende, i cittadini e partner tecnologici. 

Francesca Amore

Trapiantata a Roma per necessità ma emotivamente ancorata a Napoli, non ha mai smesso di sperare che un giorno ci ritornerà definitivamente. Laureata all?istituto Universitario Orientale in lingue slave , si occupa di traduzioni dal russo e dal polacco. Giornalista pubblicista dal 2005, è appassionata di arte e letteratura in genere, ma di quella russa in particolare. Ama scrivere sugli argomenti più disparati perché di indole curiosa.Generosa, impulsiva e sincera, non ama le persone intellettualmente disoneste, ma si sa, il mondo è bello perché è vario, ma intanto? io mi scanso.

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Francesca Amore

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