L’arte dell’arazzo
ARAXIS di Mario Vespasiani è un progetto ideato nel periodo di reclusione forzata a cui siamo stati tutti costretti fino a qualche mese fa. Le mostre, visibili a Grottammare (AP) e Ripatransone (AP), si focalizzano sull’arte dell’arazzo, una produzione oggi in disuso, che l’artista Mario Vespasiani ha voluto mettere al centro della sua produzione creativa.
Un tempo, l’arazzo veniva utilizzato non solo come ornamento, ma anche come isolamento termico. Gli arazzi infatti erano appesi alle mura di castelli, palazzi e semplici abitazioni, fungendo non solo da arredo, ma anche da valida protezione contro i rigidi inverni. Ed è proprio a questo legame intimo tra l’opera e l’ambiente domestico che si rivolge la ricerca estetica di Mario Vespasiani.
L’artista ha cercato di mettere insieme l’antico e il moderno, giocando con le trame e i colori del tessuto. Per restituirci simbolicamente la sensazione dell’antico, Vespasiano ha anche riprodotto le muffe presenti sugli arazzi, attraverso un sapiente gioco con i fili di seta. In altri casi invece, il senso dell’accoglienza e dell’intimità domestica è resa da sagome primitive appena accennate che richiamano i primi nuclei sociali all’interno delle grotte. Anche il senso di modernità è reso giocando e sperimentando con le trame. Nell’arazzo che rappresenta l’antilope che traina un carro, lo sfondo è dato da un movimento della trama del tessuto che ricorda quello di un canale televisivo mal sintonizzato.
![ARAXIS Opere tessute di Mario Vespasiani](https://www.cinquecolonne.it/wp-content/uploads/2020/09/ARAXIS-Opere-tessute-di-Mario-Vespasiani-1024x768.jpg)
Osservando le opere esposte in gli arazzi di Mario Vespasiani possiamo certamente dire che essi sono assimilabili a veri e propri quadri. La cui lucentezza del tratto è una delle peculiarità intrinseche del filo di seta e questa sua caratteristica ha permesso all’artista di rendere brillanti e movimentati i suoi lavori.
Abbiamo avuto il piacere di incontrare nel suo laboratorio Mario Vespasiani a cui abbiamo rivolto qualche domanda per meglio capire la poetica delle sue opere
Intervista a Mario Vespasiani
Gli arazzi quindi sono al centro del suo ultimo lavoro. Qual è stata la difficoltà maggiore che ha incontrato, approcciandosi a questo ambizioso progetto?
La sfida è stata nel ricostruire attraverso una tecnica di tessitura delle sfumature tali da riprendere, non tanto l’elemento geometrico tradizionale, bensì l’aspetto di un dipinto anche se proiettato in un ipotetico futuro. Ho cercato di mettere in risalto l’aspetto che fino ad ora l’arazzo non aveva indagato, e cioè quello di creare una sorta di nuance di particolari vibrazioni che tra una sfumatura e l’altra. Tali vibrazioni consentono al colore di non essere rinchiuso in elementi geometrici come avviene nei tappeti o negli altri arazzi, ma di essere vibrante e quindi di muoversi in uno spazio che rimane al tempo stesso quotidiano ma anche uno spazio del sogno.
![ARAXIS Opere tessute di Mario Vespasiani](https://www.cinquecolonne.it/wp-content/uploads/2020/09/ARTICOLO_ARAXIS-Opere-tessute-di-Mario-Vespasiani2-1024x768.jpg)
Non vedo la sua firma sugli arazzi, come mai?
E’ vero non appare mai, ma questo è voluto, proprio perché la cifra espressiva rimane il tratto e non la riconoscibilità. Ciò che a me stava a cuore non era essere protagonista con la firma, perciò ho cercato di nasconderla il più possibile. E visto che doveva essere tessuta, ho deciso di ribaltarla due volte, dall’alto in basso e da destra a sinistra. In questo modo ho cercato di renderla quasi un elemento vicino al geroglifico o alla calligrafia orientale, cioè qualcosa di non immediata lettura.
Cosa vogliono raccontare le sue opere?
Il lavoro degli arazzi tende a riassumere un’emergenza che abbiamo vissuto, però lo fa attraverso la metafora. Quindi non più l’arazzo considerato come qualcosa di puramente estetico ma di simbolico, che documenta il periodo che abbiamo vissuto, facendoci riscoprire il senso del calore e dell’incontro tra le persone.
La tecnica dell’arazzo l’ha già sperimentata in altre occasioni oppure questa è stata la prima volta?
Se parliamo di tecnica, questa è la prima volta. In passato mi sono avvicinato alla tecnica della stampa su seta per creare delle grandi bandiere, quindi un procedimento diverso però simbolico perché presentato alla stessa maniera. Quindi non opere inquadrate, ma opere che si muovono con il passaggio delle persone, dell’aria e di ciò che è vivo nell’ambiente.
![ARAXIS Opere tessute di Mario Vespasiani](https://www.cinquecolonne.it/wp-content/uploads/2020/09/IMG_7424.-793x1024.jpg)
E invece cosa ci può dire dei quadri che sono esposti sotto gli arazzi?
Le due opere mi sono servite per introdurre la mia pittura più che questa ricerca. Nello studio di Ripatransone sono esposti solo gli arazzi, qui invece a Grottammare, che è un luogo di passaggio, ho voluto dare la possibilità a chi non conosce la mia ricerca di capire il passaggio che è avvenuto. Le due opere hanno una storia particolare perché sono state esposte al museo diocesano di Gaeta dove è conservato lo stendardo originale della battaglia di Lepanto. Ho cercato quindi di riprodurre con opere di grande formato questa battaglia. Qui ci sono due esemplari che se uniti arrivano a 7 metri di lunghezza e costruiscono la battaglia nelle diverse ore del giorno. Ogni opera è monocromatica come se distinguesse le diverse ore del giorno. Quindi il senso di tutta questa ricerca è stato far capire come, a distanza di secoli, ciò che viene fuori non è solamente l’evento storico in sé, ma soprattutto il simbolo di questa battaglia in mare aperto che ci racconta una parte della nostra storia.
Cosa le è rimasto del progetto “ARAXIS Opere tessute di Mario Vespasiani?”
Per me è stata un’esperienza significativa, perché non avrei con questa facilità elaborato un concetto così estremo. Una reclusione forzata, ma nel luogo che amiamo, diventa un motivo di conoscenza di sé, dell’all’altro, ma anche di un nuovo modo di concepire questa vita.
Segnaliamo che le opere dell’artista sono visibili ai seguenti indirizzi:
One Lab Contemporary
Corso Vittorio Emanuele II, 32-34
Ripatransone AP
Two Lab Contemporary
Via Torrione 12
Paese alto di Grottammare AP