“Dopo Cop21 di Parigi anche l’agricoltura può diventare sempre di più un alleato importante per combattere il cambiamento climatico. Clima, difesa dei suoli, sicurezza alimentare, si sono incrociati a livello di proposta politica fatta propria da una quarantina di paesi a Parigi, nell’ambito delle azioni volontarie di riduzione delle emissioni proposte dai singoli firmatari del protocollo di Parigi, su azione del Ministro dell’agricoltura francese Mr. Stephane Le Foll. Dopo Parigi, è necessario enfatizzare l’importanza della sottrazione di CO2 dall’atmosfera, e allo stesso tempo incrementare le soluzioni di agricoltura innovativa per la produzione di biometano per arricchire i suoli di carbonio”. E’ questo uno dei temi rilevanti di cui si è parlato questa mattina a Roma nel corso del convegno organizzato dal Coordinamento Free, Fonti rinnovabili ed efficienza energetica, dal titolo “Sottrarre CO2 all’atmosfera sviluppando l’agricoltura e il patrimonio boschivo”.
“L’agricoltura e le foreste sono responsabili del 25% delle emissioni di gas serra. Il pianeta negli ultimi anni ha perso una parte consistente dei suoli agricoli sia per fenomeni di desertificazione che di urbanizzazione. L’agricoltura, le foreste ed il suolo agricolo sono peraltro uno dei più grandi serbatoi di carbonio disponibili nel pianeta: circa quattro volte l’atmosfera. E tutti sono concordi nel dire che un suolo ricco in carbonio è la prima condizione per avere un terreno sano e fertile”.
“Durante il convegno del Coordinamento Free è emersa la necessità di portare questa riflessione all’attenzione della politica italiana sollecitando l’adesione del governo italiano all’iniziativa di #4pour1000 in vista di COP22 che si svolgerà a Marrakech, ed in generale del mondo della Politica, delle associazionismo, dell’agricoltura al tema del sequestro biologico del carbonio nei suoli agricoli. Un’attenzione particolare al tema del suolo in Italia ha un importanza ancor maggiore in quanto diffusi sono i fenomeni di erosione, dissesto e desertificazione a cui questa risorsa naturale è sottoposta nel nostro Paese”.
“E’ possibile che nei prossimi anni – ha dichiarato nelle conclusioni il presidente del Coordinamento Free, Gianni Silvestrini – come già fatto per le foreste, in passato, si possa a livello del processo negoziale sul clima dare un valore economico al carbonio stoccato nei suoli. In questo modo gli agricoltori potranno avere a disposizione tre tipi di risorse: i prodotti della terra, la produzione di energia tramite il biometano e il biogas e il valore economico del carbonio stoccato nel suolo”.
Al convegno hanno preso parte: GB Zorzoli (Free), Domenico Brugnoni (Cia), Donato Rotundo (Confagricoltura), Stefano Bozzetto (Consorzio italiano Biogas), Davide Pettenella (Università di Padova), Lorenzo Ciccarese (Ispra), Renato Nistri (Università di Firenze), Marino Berton (Aiel), David Chiaramonti (Università Firenze), Piero Gattoni (Consorzio italiano Biogas), Giuseppe Castiglione (Sottosegretario di Stato MIPAAF).